Sergio Rubini accompagnato da Luigi Lo Cascio attuano una trasposizione teatrale della celeberrima opera letteraria di Fรซdor Dostoevskij che rappresenta al meglio la grande crisi che c’รจ tra un individuo e il genere umano.
Uno spettacolo che cerca di unire una lettura al leggio con delle parti recitate finendo per non essere ne l’uno ne l’altro. Lo Cascio come intenzioni รจ stato pur efficace a riportare la controversa psicologia del giovane Raskรฒl’nikov ma portandosi dietro una specie di โcopione” per tutto lo spettacolo non ci ha mostrato totalmente il vero Raskรฒl’nikov perchรจ lo limitava nei movimenti e nelle azioni del corpo. Rubini interpreta invece i panni di piรน personaggi (dal Narratore allโubriacone Marmeladov, fino alla madre di Raskรฒlโnikov) con buona intensitร e diversificazione vocale ma un po’ meno sotto l’aspetto corporeo.
Dostoevskij in questa opera mette tutte le sue piรน grandi problematiche: i conflitti di tipo sociale (l’alcolismo, la miseria, l’usura), le questione sull’etica (il problema del bene e del male, della giustizia). Tutte queste tematiche insieme alla cronologia degli eventi che accadono al protagonista vengono rappresentati in modo lineare. Le luci di Luca Barbati e gli effetti sonori di Gup Alcaro rendono l’atmosfera sempre molto cupa e tenebrosa coerentemente allo stato d’animo di Raskรฒl’nikov.
La scenografia di Gregorio Botta รจ forse l’elemento piรน teatrale e โmagico” di questo spettacolo con abiti e oggetti appesi nell’aria. Nell’insieme sembra un tentativo cinematografico di portare un testo letterario psicologico in teatro.