La paranza dei bambini | visto da Domenico Silvestri

Lo spettacolo di cui sto per scrivere si intitola “La paranza dei bambini” di Roberto Saviano, per la regia di Mario Gelardi e con gli attori del Nuovo Teatro Sanità.

Ho visto mettere in scena questo toccante romanzo il 7/03/2018 nel teatro Duse di Bologna.

Oggi non voglio servirmi di un riassunto o della trama per spiegare lo spettacolo, ma vi lascerò immaginare con la vostra testa di che cosa parla.

Vi darò un piccolo aiuto grazie alle parole del suo autore Roberto Saviano: “Hanno ali tatuate sulla schiena. Sfrecciano in contromano per le vie di Napoli perché sanno che la loro unica possibilità è giocarsi tutto e subito. Non temono il carcere né la morte. Sparano, spacciano, spendono. Sono la paranza dei bambini.”

Lo spettacolo è scorrevole, si segue molto bene e non annoia il pubblico. Gli atti sono divisi perfettamente e permettono la fluidità dello spettacolo. La scenografia è molto semplice e presenta due triangoli rettangoli movibili che garantiscono cambi di scena veloci e non svuotano mai il palco. Un altro elemento importante presente nella scenografia è un piano superiore ai due triangoli che permette giochi d’ombra entusiasmanti.

La paranza dei bambini è uno spettacolo che potrei definire completo perché comprende due elementi essenziali del teatro delle origini: il monologo e il botta e risposta che, funzione principale, fa sì che tutti gli attori in scena abbiano una propria parte è un preciso ruolo.

La musica è perfetta per questo tipo di rappresentazione, perché sottolinea tutte l’emozioni che gli attori provano e ti fanno provare.

Concludo questa recensione affermando che questo, oltre a essere un spettacolo con attori professionisti e una scena sorprendente, è una vera e propria lezione di vita.