Sorelle materassi | visto da Beatrice Rossi

Il comico diventa drammatico

Le “Sorelle materassi” è una commedia ironica che finirà con un epilogo drammatico. Il testo unisce il comico al tragico, ironia e crudeltà . Questa commedia è tratta dal romanzo di Aldo Palazzeschi del 1934. La vicenda è ambientata nei primi anni del novecento. La storia narra di tre sorelle Teresa, Carolina e Giselda, ricamatrici di professione con alle spalle il peso di una vita di sacrifici e di rinunce, che vivono una vita tranquilla presso un sobborgo di Firenze. Le prime due sorelle sono sarte che vivono cucendo corredi da sposa e biancheria di lusso della borghesia benestante di Firenze. Giselda ha un carattere ribelle ed è tormentata da dei risentimenti quasi incontrollabili perché si sente per metà serva e per metà sorella e questo amplifica ancora di più uno squilibrio domestico. Ma grazie alla saggezza e alla serenità della domestica Miobe, le tre sorelle raggiungono una convivenza equilibrata. Questa situazione di serenità verrà interrotta dall’arrivo del nipote Remo. Il giovane attira subito l’attenzione delle tre donne che addirittura si affezionano a lui. Giselda però è l’unica che riconosce in Remo tutti i difetti del padre che le aveva abbandonate e si rende subito conto che il nipote è uno sfruttatore. Ma Remo è al centro di tutte queste attenzioni e con egoismo si approfitta della loro generosità , indebitando la famiglia. Giselda, è l’unica che cerca di impedire il declino della famiglia e alla fine lascia le due sorelle strappando la carta da parati; non è riuscita ad impedire che Remo rovinasse la famiglia, come in passato aveva fatto il padre. La scena si svolge in una stanza spoglia, con poche sedie e un tavolo, Essa viene utilizzata come salotto, sala da pranzo e addirittura viene arricchita con tanti fiori per celebrare il matrimonio tra Remo e una ragazza americana di cui lui si innamora follemente. Fuori dalla stanza si trova un giardino che cambia in base al passaggio delle stagioni. Le tre sorelle sono interpretate da Lucia Poli (Teresa), Milena Vukotic (Carolina) e Marilù Prati (Giselda). Il nipote invece è interpretato da Gabriele Anagni. Lo spettacolo inizialmente è divertente ma con lo sviluppo del personaggio di Remo, si è delinea un finale amaro, crudele. Il nipote infatti rappresenta il tipico uomo fascista del ventennio. Arrogante, superficiale e cinico che sacrifica la famiglia per i propri desideri egoistici. Al contrario le tre sorelle rappresentano la donna lavoratrice dell’epoca che contribuisce col proprio lavoro domestico al mantenimento della famiglia. Le tre donne purtroppo si devono sottomettere alla volontà del nipote disgraziato. Il tema della disgregazione della famiglia per puri interessi egoistici è attuale perché nella società moderna i rapporti sociali sono impostati sull’individualismo.