‘L’amore è cieco e accompagnato dalla follia’
Le luci cominciano a spegnersi, il brusio generale si affievolisce finché tra gli spettatori non ricade il silenzio più totale. Gli occhi di tutti sono puntati verso il palcoscenico, in attesa, le menti concentrate su ciò che sta per accadere.
Lo spettacolo teatrale è tratto dall’omonimo romanzo di Aldo Palazzeschi.
La storia è ambientata all’inizio del ventesimo secolo nel sobborgo di Firenze e tratta delle difficoltose vicende familiari delle sorelle Materassi. I loro nomi sono Teresa, Carolina e Giselda la quale si occupa dell’amministrazione degli affari di famiglia. Vi è poi Niobe, la cuoca ingenua ma con una grande vitalità.
I problemi sono principalmente dovuti al nipote Remo, il quale è un vero mascalzone. Le tre sorelle hanno opinioni contrastanti su di lui. Teresa e Carolina sostengono che Remo è solo un ragazzo e continuano a volergli bene nonostante tutto. Invece Giselda, accortasi della sua vera natura, prova in tutti i modi (fallendo) a convincere le sorelle più anziane che Remo voglia solo approfittarsi di loro. Quest’ultima affermazione risulterà essere quella più veritiera dato che Remo chiederà in continuazione soldi alle zie Materassi fino a farle indebitare. Ma il nipote la passa sempre liscia perché “a Remo non si può portare rancore”. Alla fine il ragazzo (per interesse finanziario) sposa un’americana di nome Pegghi e si trasferisce con lei a New York. Tempo dopo il matrimonio Giselda prepara i bagagli e decide di andarsene. Inoltre consiglia Niobe di fare lo stesso, invece di restare lì a fare “il cane da guardia”. Nell’ultima scena dello spettacolo le Materassi sono ridotte alla fame, ormai prosciugate dalle pretese finanziare del nipote. Nonostante ciò le tre donne rimaste guardano le foto di Remo e una di loro proclama “questa la si fa ingrandire”.
La scenografia dello spettacolo è principalmente ambientata nel soggiorno delle Materassi, nel quale al centro vi è un tavolo con delle sedie. Dietro al tavolo vi è l’uscita dalla casa, utilizzata anche come uscita di scena dei personaggi. A sinistra è stata messa la porta della cucina, mentre a destra le scale del piano superiore e la porticina dello sgabuzzino. Quest’ultimo luogo in particolare è importante in quanto rappresenta il culmine dell’amore ingenuo di Teresa e Carolina e lo sfruttamento di Remo sulle zie. Infatti queste si rifiutato di firmargli una cambiale e il nipote, diventato all’improvviso violento, le chiude nello sgabuzzino. Quando poi le due sorelle, che si decidono a firmare, vengono liberate, paiono due zombi. Qualche ora dopo Remo torna a casa delle Materassi per portare a cena fuori Teresa e Carolina. Quest’ultime sono al piano superiore quando arriva Remo, il quale incontra Giselda. Quest’ultima dice al nipote “te le sei giocate”. Ma è un errore di valutazione. Infatti pochi minuti dopo le due sorelle scendono e, vestite con abiti fatiscenti, si avviano allegre con Remo. (culmine dell’amore ingenuo).
Vengono utilizzati molti elementi scenici interessanti e coinvolgenti come la musica e giochi di luce. Molto singolare è il realistico disegno dell’albero di ciliegio, posto dietro la grande finestra dell’ingresso della casa Materassi. Già dall’inizio il ciliegio non premette una florida crescita, infatti alla fine dello spettacolo sarà ancora più vecchio, arido e appassito. Quest’albero può essere visto anche come il simbolo della disgrazia delle sorelle Materassi, che proprio come lui vanno alla deriva. Non sono mancate le parti comiche, in cui il pubblico ha avuto una reazione che faceva intendere la riuscita della scena. Per esempio nella prima parte, in cui una delle sorelle sogna di parlare col papa e quest’ultimo, sentendo il suo linguaggio, si dispera gesticolando con braccia e mani.
Alla comicità si mescolano comunque varie tematiche. Una di queste è l’amore che prevale sui soprusi. Ma questo non cambia comunque la situazione e il finale, per quanto incisivo, lascia un senso di amarezza.
Nel complesso si può dire che ‘le sorelle Materassi’ è stato un successo. Gli attori sono coinvolgenti e si vede che mettono passione in quello che fanno.