“Amore e egoismo”
Lo spettacolo è la versione teatrale del romanzo di Aldo Palazzeschi “Sorelle Materassi”.
Il testo è stato adattato per il teatro da Ugo Chiti uno dei più grandi drammaturghi italiani che ha scritto sceneggiature per cinema e teatro, così come il regista Geppy Gleijeses che è stato allievo di Eduardo de Filippo e direttore di prestigiosi teatri.
La storia, ambientata nei primi anni del ‘900, vede come protagoniste le sorelle Teresa, Carolina e Giselda.
È da sottolineare la bravura delle attrici: Lucia Poli, Milena Vukotic, e Marilù Prati che battibeccano fra loro con grande vivacità, catturando l’attenzione degli spettatori ed è impossibile distrarsi in uno spettacolo dal ritmo così incalzante
La loro vita è sconvolta dal nipote Remo, un giovane egoista e viziato che approfitta dell’amore che le zie hanno per lui. Il personaggio di Remo è molto ben delineato grazie alla bravura di Gabriele Anagni che lo interpreta sottolineando con ironia i suoi vizi e le sfaccettature psicologiche del suo carattere.
La scenografia è molto semplice ma efficace, ci mostra le tre donne nella casa dove vivono e lavorano. Bastano un tavolo e poche sedie per farci entrare nella storia. Del resto la bellezza di questa opera che la rende così attuale pur essendo stata scritta nel 1934 è nei dialoghi ironici e frizzanti tra i personaggi. Remo infatti è fonte di litigi che vedono contrapposte da una parte Teresa e Carolina che adorano il nipote senza riserve e dall’altra Giselda che invece non si fida di lui.
È un’opera che non fa solo sorridere ma anche riflettere perché oltre a presentare battute spiritose e ironiche fa un’analisi profonda e spietata dei rapporti familiari e dei sentimenti umani.
La presenza di Remo, giovane e pieno di vita, scatena quasi una competizione fra loro per prendersi cura di lui e soddisfare ogni suo capriccio. Alla fine ciò le porterà alla rovina economica, ma perfino dopo aver perso i loro risparmi e dopo essere state abbandonate da Remo le due sorelle continueranno ad amarlo e a guardare le sue fotografie con adorazione.
L’autore racconta un dramma familiare causato dalla solitudine e dal bisogno di affetto di persone che solo in apparenza vivevano un’esistenza serena, nascondendo forse anche a loro stesse quelli che sono i loro veri desideri. Così un personaggio cinico ed egoista come Remo può facilmente approfittare della loro ingenuità ma anche della loro voglia di una vita più completa e ricca di emozioni.
Proprio nell’analisi dei caratteri dei personaggi sta la grandezza di questo autore che mostra sentimenti, desideri e ambizioni che oggi come allora sono ciò che ci guida delle nostre azioni.