Trascendi e sali | visto da Virginia Cimmino

Il sipario si apre su un palcoscenico semivuoto destinato a riempiersi di ben altro. Spicca unโ€™impalcatura, sopra la quale due gambe senza volto ma con una voce ben distinguibile, continuano ad avanzare e ritirarsi quasi meccanicamente. Un automatismo che ben si scontra invece con la dinamicitร , la flessibilitร  e lโ€™acume delle creazioni che il paroliere, senza sminuire e ridurre esclusivamente a tale etichetta il nostro protagonista: Bergonzoni, pronuncia. Mentre le sue parole viaggiano alte e, prepotenti, attirano lโ€™attenzione e le risate dello spettatore, dallโ€™altra parte cโ€™รจ un corpo che rimane ingabbiato lร  sopra, senza via di uscita. Un corpo che soffoca. Ed ecco che dopo un tempo interminabile, dopo un mal di mare non indifferente, fa capolino dallโ€™impalcatura anche la bocca, termine ultimo di quelle parole che hanno radici piรน profonde. Bergonzoni vuole scendere da lร  sopra, vuole vedere la gente, vuole conoscerla. Eppure quel passo che lo separa dal โ€œmondoโ€ รจ difficile da compiere. รˆ una lotta โ€œTrascendi e Saliโ€ la sua.
Una volta abbandonata la โ€œPenso-Strutturaโ€ e fatto il passo decisivo, Bergonzoni ripete piรน volte โ€œOccorreteโ€: il mondo ha bisogno della nostra presenza. โ€œOccorrete, non sullโ€™agenda ma agendoโ€. Frasi lapidarie che ti colpiscono mentre ancora inghiotti il riso della battuta precedente. Processi a fine spettacolo, mentre cammini per strada che hai riso per due ore di te stesso e con te stesso.
Partendo dallโ€™ormai consolidato โ€œspacchettamentoโ€ fonologico delle parole, Bergonzoni, quasi inevitabilmente, ti porta a valutare il peso che si dร  quotidianamente alle parole: con quanta accuratezza sono scelte? Ne riconosciamo ancora il valore e il potere o lโ€™abitudine al suono ne disperde il contenuto? E quindi ancora, che peso dare ad una notizia, magari sentita alla televisione? โ€œรˆ roba da non crederciโ€: nel senso che รจ una balla o รจ davvero incredibile? I punti interrogativi sono molti e non penso che Bergonzoni si arroghi il diritto di porceli e al tempo stesso di rispondervi. Ci mostra perรฒ che tutti, prima o poi, ci troviamo, consapevoli o no, a dover scegliere se fare quel difficile salto o limitarci, barricandoci su di unโ€™impalcatura, dove solo grazie ad una folata di vento arriva, a caso, lโ€™eco di Taranto, Migranti, Genova, Regeni o ancora responsabilitร , dignitร . Ci mostra che magari scendendo si puรฒ dare un volto al famoso abitante africano โ€œChi maiโ€, che apre la maggior parte dei quesiti della gente, o forse non se ne ha piรน bisogno. Perchรฉ dietro quel โ€œChi maiโ€ inizi a intravedere la tua faccia.

Bologna, 30 ottobre