Uno Zio Vanja | visto da Giovanni Montali

Uno Zio Vanja è uno spettacolo teatrale tratto da un’opera di Anton Pavlovic Cechov del 1896, adattato da Letizia Russo e con la regia di Vinicio Marchioni.
La trama narra di Zio Vanja, che per diversi anni amministra con talento e generosità il teatro ereditato dalla sorella.
La gestione del teatro è affidata anche alla nipote Sonja. Lo stesso teatro è abitato dal padre di Sonja e da sua moglie Elena.

L’armonia del gruppo viene spezzata dall’arrivo del professor Serebrjakov, il quale si rivelerà essere un ingrato che vuole sfruttare il duro lavoro delle altre persone.
Una volta che la mediocrità del professore è diventata nota a tutti, Zio Vanja si ribella e prova addirittura a sparagli.
Nonostante il gesto di Vanja sia estremo, il fato non toglie il protagonista dalla sorte alla quale egli è destinato.
Egli, insieme a Sonja, continuerà ad inviare le rendite al professore che, nel frattempo, è tornato in città insieme alla moglie.

I personaggi principali sono: Sonja, Marina, Marija, Elena, il professore e Vanja.
Quest’ultimo personaggio è uno specchio nel quale possiamo riflettere il tentativo di una società di essere felice, tentativo destinato a fallire.

Vinicio Marchioni riadatta l’opera in modo tale da avvicinare giovani e non a un tipo di spettacolo che è sempre meno presente nei teatri contemporanei.
Gli attori sono abili nel tenere viva la trama e nel portare lo spettare direttamente nella vicenda. I personaggi di Zio Vanja e del dottore sono i due personaggio più vivi e che trovano un legame profondo nelle loro passate esperienze.
La regia ha svolto un lavoro eccellente nel ricreare un paesaggio tanto poetico, quanto realistico. L’albero sullo sfondo, sempre presente, rappresenta un involucro nel quale sembrano contenute le tante emozioni che questo spettacolo provoca.
Zio Vanja non è uno spettacolo per tutti.
Per quanto si sia cercato di riadattare la trama in una chiave più moderna, le tematiche trattate non sono comunque fruibili da tutti gli spettatori.

I temi dell’amore, dell’ambizione e del fallimento portano a fare riflessioni anche sulla società odierna. Una società dove siamo tutto e nessuno, dove siamo ad un passo, ma cadiamo e, come Zio Vanja, sarebbe bastato un passo in più per arrivare in cima alla vetta.