Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato. Oscillazioni e tentennamenti in ideogramma mobile
Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari diretti verso lâalto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo lâuomo.
Qui non si racconta la storiella della buona notte, qui si porge lâaltro fianco. Che non Ú la guancia di chi ha la faccia come il culo sotto. Il fianco non significa se non Ú trafitto.
Con la gola secca e il corpo in avaria si emette un altro suono.
Fine delle parole.
Inizio della danza macabra.
La storia
In un paese allo sbando un Uomo Ú affascinato dallo spazio che diventa numero.
La particella catastale dellâingegno porta lâessere animato a fondersi con la civiltà numerica al declino.
Una donna bianca, vestita di rete e di illusione, rimpiange il tempo degli inizi, quando lâamore Ú solo affanno e poco ancora.
Il non senso civico sfugge a chi governa come bestie questo ammasso di carne alla malora.
Si vota con la gola gonfia delle urla di chi ha votato prima, ci si lascia sovrastare dall’istituzione che detta convenzione e cancella dignità .
Il sollevatore di pesi solleva se stesso e la famiglia organizzata che sputa fiato su ogni collo alla deriva.
Intanto la cultura si finanzia con i soldi del padrone: il servilismo non ha dote.
Seduti nellâalto dei cieli ad aspettare il Dio mozzo che ci ha fatto a pezzi.
E finalmente i numeri a rendere lo spazio fallace, in balia della cifra che lo schiaccia.
Costretto a ragionare non per logica ma per sottrazione, lâuomo Ú improvvisamente migliore: sotto di lui non câÚ la terra che lo seppellirà ma la tabella di uno spazio mai così confuso.
Che poi si ride Ú un problema legato alla mercificazione della pelle macellata.
In questo gioco macabro e perverso si affaccia la fiaba allucinata: altro che felici e contenti, qui la nevrosi insegue il capriolo: uno che scappa e lâaltro che corre con due gambe che non ne fanno una.
Fossimo zoppi faremmo più paura.
Escalation e Tentennamento
Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari diretti verso lâalto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo lâuomo.
Il rosso sanguigno della seta brillante rende inquieta lâatmosfera e accoglie lâuomo urlante e stremato che incede, comico suo malgrado, verso le trappole di un ordine precostituito.
Lâideogramma, di ispirazione cinese, Ú scritto con oggetti a noi familiari durante lâinfanzia…la scultura sprigiona metafora…ed Ú proprio la metafora a tenere insieme anche la storia.
Il compagno di gioco affianca lâinconsapevole eterno bambino che Ú costretto a cedere a una realtà biologica e numerica che lo spinge inevitabilmente dove il vigore del suo tempo vuole.
Qualcuno poteva forse pensare che, col trascorrere degli anni, il fenomeno Antonio Rezza-Flavia Mastrella fosse destinato a trovare un po’ di pace, se non il senso della ragione; e invece questa ragione ha sviluppato i suoi artigli fino a raggiungere la follia pura, ma elaborando il pensiero con un’acutezza così forsennatamente logica da fare a pezzi la sedicente realtà , assunta e cavalcata con criteri rigorosamente matematici.
Franco Quadri
Mercoledì 25 gennaio alle ore 18 Antonio Rezza e Flavia Mastrella incontrano il pubblico al CaffÚ Duse.
Modera la giornalista Piera Raimondi Cominesi.
La durata dello spettacolo Ú di un’ora e venticinque minuti senza intervallo.