Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il โnostroโ futuro? O esiste il destino?
Note di regia
Un uomo, da solo. Da solo con la sua coscienza. Un compito: la vita. Ma anche la paura, terribile, che immobilizza: la nostra. Esiste il โnostroโ futuro? O esiste il destino?
Non รจ dato sapere.
Almeno per ora, almeno per lโuomo, cosiddetto moderno. Quello che forse conta perรฒ, รจ che queste domande costituiscano un ponte, che collega noi stessi a quellโuomo moderno, a quellโuomo shakespeariano, vissuto nel Milleseicento: siamo sostanzialmente gli stessi.
LโAmleto di Shakespeare รจ il testo teatrale piรน importante dellโera moderna. Vi รจ in esso unโanalisi profonda dellโumano sentire, in rapporto alle problematicitร del vivere quotidiano. Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, Shakespeare รจ riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dellโessere umano, di fronte allโimpegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo; affrontare il futuro, il destino, lโamore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita ecc. In esso sono ben dosate le rappresentazioni del mondo grande, lo stato, i grandi destini e temi dellโumanitร , e il microcosmo familiare dei sentimenti piรน intimi e segreti.
In questo senso per me, รจ il testo piรน moderno, piรน urgente, e come tale mi sprona piรน di ogni altro alla sua rappresentazione, anche in veste registica. Il mio impegno รจ quello di proporre al pubblico contemporaneo, uno spettacolo contemporaneo. Non giร con lโintento di mediare, sovrapporsi, o nella migliore delle ipotesi, aggiungersi, alla miriade di interpretazioni che dal 1601 ad oggi sono state fatte; sarebbe un esercizio di stile fine a se stesso e soprattutto assolutamente vano per il pubblico nuovo, del quale ci sentiamo di dover tenere conto in maniera particolare.
Elemento nodale, รจ ovviamente il testo: traduzione e adattamento. Leggermente tagliato (durerebbe altrimenti piรน di quattro ore) ma fedele, non alterato, e con una traduzione atta a esaltarne tutte le possibilitร poetiche, ma in una prosa semplice, scorrevole, di facile comprensione, e con una messa in scena e una recitazione che si propongono di essere vicine al nostro mondo, senza simbolismi e sovrastrutture che si frappongano fra i 14 attori sul palcoscenico ed il pubblico.
Daniele Pecci
La durata dello spettacolo รจ di 2 ore e 40 minuti con intervallo