Una postina, Bologna, Lucio Dalla, le sue canzoni
Trama
Egle Petazzoni è una postina bolognese un po’ speciale: era la postina di Lucio Dalla.
La cosa curiosa è che il suo lavoro non pare essere finito. Egle infatti entra misteriosamente in possesso di una serie di lettere indirizzate a Lucio.
Chi continua a scrivergli anni dopo la sua morte? Sono i suoi “ragazzi”, i protagonisti di alcune delle sue canzoni più belle che hanno deciso di prendere carta e penna per contattarlo.
C’è qualcosa che desiderano comunicargli…
Che ne è stato di Anna e Marco? Chi è Futura, come mai si chiama così? Meri Luis aspetta ancora il tram, la sera, verso le sette e un quarto? Il “caro amico” a cui Lucio scrive ne “L’anno che verrà”, che fine ha fatto? Chi è quel bambino che veniva svegliato, ogni mattina, dal fischiettio delle prime note di “Com’è profondo il mare”?
Una postina, Bologna, Lucio Dalla e una manciata di canzoni i cui protagonisti diventano narratori e ci raccontano come hanno incontrato Lucio, come sono finiti dentro una sua canzone, o, più semplicemente, che fine hanno fatto.
Caro Lucio ti scrivo è un viaggio nella poetica di Lucio Dalla, ma anche nella sua Bologna, quella che Egle Petazzoni, immaginaria postina del cantautore attraversa in sella alla sua bicicletta e dove prendono forma le storie, i sogni, i segreti e i dilemmi di chi continua a scrivere all’artista bolognese.
Fra parole e musica, Anna e Marco, Futura e altri personaggi delle canzoni di Dalla prendono carta e penna per raccontare a Lucio le proprie vite, quasi fossero dei figli che si mettono in contatto col genitore lontano.
In questo modo scopriremo che ne è stato di Anna e Marco dopo che qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano, chi è Futura e come mai si chiama così, chi è il caro amico a cui Lucio scrive L’anno che verrà e che fine ha fatto.
Saranno loro stessi a svelare questi enigmi, in un viaggio costantemente in bilico tra fantasia e realtà.
In uno strano ufficio postale che raccoglie la corrispondenza mai recapitata a Lucio Dalla, le voci dei mittenti si intrecciano grazie all’interpretazione di Federica Fabiani, unica attrice in scena, con la colonna sonora delle loro vite che avrà la voce del cantante Massimo Piazzese e gli arrangiamenti di Riccardo Roncagli (alle tastiere).
La durata dello spettacolo è di 1 ora e 10 minuti senza intervallo