Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, Dieci piccoli indiani è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie, tanto che anche la cinematografia è piena di rimandi all’opera della scrittrice, basti pensare al film di René Clair con un cast d’epoca eccellente, oppure a tutti quei film successivi che adattavano il plot della storia a versioni più moderne. Ma Dieci piccoli indiani resta nella memoria universale una perfetta struttura letteraria capace di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Questa versione del capolavoro di Agatha Christie è quella del regista spagnolo Ricard Reguant, riproposta dopo l’enorme successo registrato sia a Madrid che a Barcelona durante la scorsa stagione.
Come scrive Reguant nelle sue note di regia: “Questa nuova versione teatrale si adatta ai tempi e all’estetica del momento facendo godere il pubblico nella ricerca dell’enigma preparato dalla Signora Agatha; questi dieci “piccoli indiani” bloccati nell’isola sono vittime o assassini? Questa è la stessa domanda che la scrittrice pone a se stessa mostrando al pubblico il lato nascosto di personaggi borghesi e aristocratici che nel momento di difficoltà arrivano a sbranarsi per la sopravvivenza.
Sembra quasi una vendetta della stessa Christie verso una classe dirigente nella società inglese del suo tempo. Una classe dirigente che vive agiatamente e dalla quale vuole la scrittrice vuole evadere costringendosi quasi a diventare lei stessa la carnefice dei suoi personaggi”.