HISTOIRE DU SOLDAT

La storia del soldato riguarda l’umanità nel suo complesso e, in particolare, il tema dell’impossibilità dell’uomo di sfuggire al proprio destino

Nell’anno finale della Grande Guerra, esule in Svizzera dopo la confisca di tutti i suoi beni a causa della rivoluzione russa, privo di ogni mezzo di sostentamento, Igor Stravinsky pensò all’allestimento di un balletto che potesse essere realizzato con poche risorse. Ispirandosi alle fiabe russe di Afanasiev, concepì Histoire du soldat lue, jouée et dansée en deux parties (Storia del soldato da leggere, recitare e danzare in due parti), scritta in collaborazione con lo scrittore Charles-Ferdinand Ramuz, anch’egli profugo.

Trama

La vicenda narra di un soldato che, tornato a casa per una licenza, viene blandito dal diavolo il quale gli sottrae il violino in cambio di un libro capace di realizzare ogni suo desiderio. In tre giorni tutti i sui sogni si realizzano, ma al risveglio, tornato a casa, si rende conto che sono trascorsi  tre anni, sua moglie si è risposata e il suo posto nel focolare domestico è stato rimpiazzato. Ridiventato povero, il soldato riprende il cammino del profugo, giunge nel regno governato da un re la cui figlia malata sposerà chi sarà capace di guarirla. Con il suo violino, riconquistato al diavolo con uno stratagemma, seduce la principessa che, danzando un tango, un valzer e un ragtime, cade fra le sue braccia. Il tradizionale lieto fine viene tuttavia rovinato dal diavolo che reclama il violino e l’anima del soldato come stabilito dal patto.

L’idea di fondo è il dramma dello sradicamento: il soldato è metafora dell’uomo costretto a viaggiare da un luogo all’altro, come l’autore e il compositore stessi, lontano dalla propria patria a causa delle guerre. Lo spettacolo doveva essere povero, facilmente allestibile per poter essere proposto in varie località e villaggi: era infatti previsto che la scena si svolgesse su un piccolo palcoscenico portatile e smontabile come negli spettacoli ambulanti. Un organico ristretto, formato da sette elementi (clarinetto, fagotto, cornetta a pistoni, trombone, violino, contrabbasso, batteria), doveva eseguire i brani musicali che accompagnavano la lettura del narratore, mentre gli avvenimenti narrati venivano coreografati da azioni mimate e danzate. Agli strumentisti si aggiungono un narratore, due attori e una ballerina.

ATTI SONORI mette in scena l’Opera “povera” con la straordinaria partecipazione di Ivano Marescotti.

mercoledì 29 marzo 2017 | ore 21

Atti Sonori

Ivano Marescotti

musiche Igor Stravinskij

testo C. F. Ramuz

con Orchestra del Baraccano

voce narrante Ivano Marescotti

seconda voce narrante Angela Malfitano

illustrazioni Michele Cerone

drammaturgia Gianluca Cheli

direttore Giambattista Giocoli

La durata dello spettacolo è di un'ora senza intervallo

Hashtag ufficiali

#DUSEbaraccano #HistoireduSoldat #IvanoMarescotti

BIGLIETTERIA

FINO AL 30 GIUGNO: dal lunedì al sabato dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
CHIUSURA: venerdì 2 giugno.