I malavoglia costituisce il secondo allestimento di Associazione Culturale ABC che mira all’approfondimento della letteratura siciliana e verghiana in particolare.
La riduzione di Micaela Miano centra il racconto sugli eventi più significativi che segnarono la vita della Famiglia Toscano di Acitrezza, lì dove, più di ogni altro passaggio narrativo, Verga punta a sopprimere ogni speranza di emancipazione dei suoi personaggi. Il cinismo di quello che passa alla storia come l’ideale dell’ostrica verghiano assume ne I Malavoglia, i toni di un’oscura fatalità, di un imponderabile ancestrale e indomito. In questo impianto si inseriscono le vicissitudini di ‘Ntoni, nipote di Padron ‘Ntoni, uno dei personaggi descritti da Verga per raccontare la violenza sociale, di quella società cittadina aliena al mondo marinaro de I Malavoglia.
Mentre la scenografia dello spettacolo rimodula l’iconografia del periodo come nel poetico bianco-nero de La Terra Trema di Luchino Visconti, la messinscena dello spettacolo è affidata al regista Guglielmo Ferro, figlio di Turi Ferro protagonista de I Malavoglia la prima volta nel 1982, che propone un allestimento assolutamente contemporaneo e di respiro europeo.