Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia.
I partigiani ebbero, forse, “la più selvaggia fame, la più selvaggia sete”
Lo spettacolo è un “monologo corale”. Roberto Mercadini, solo sul palco, evoca una moltitudine rutilante di personaggi e di storie.
Il titolo cita P. Celan, poeta ebreo deportato, ma ricorda anche il Vangelo di Matteo: “beati quelli che hanno fame e sete di giustizia”. Ecco, i partigiani ebbero, forse, “la più selvaggia fame, la più selvaggia sete”.