Lo Schiaccianoci

  • Lo schiaccianoci - Balletto di Roma - Teatro Duse
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Non è Natale senza Lo Schiaccianoci ma, si sa, non è Natale solo dove splende la luce.

Il Balletto di Roma celebra un balletto che è una tra le più popolari composizioni della tradizione romantica russa, ridimensionando la misura dello sfarzo per dare valore al “dietro le quinte” del giorno più amato da tutti i bambini.

La rilettura del più classico dei classici, ideata dal talentuoso coreografo scaligero, ribalta l’ambientazione originale del primo atto, sostituendo all’enorme casa borghese in festa la strada di un’immaginaria periferia metropolitana: qui, abitanti senzatetto e ribelli senza fortuna vivono come comunità d‘invisibili, adattandosi agli stenti della quotidianità e agli scarti della città. Un muro imponente separa due strati di società, chiudendo fisicamente e idealmente una fetta d’umanità disagiata in un angolo di vita separata e nascosta. Due giovani temerari tenteranno il grande salto oltre il muro e affronteranno bande di uomini oscuri, vigilanti di rivoluzionari tumulti. La tradizionale ‘battaglia dei topi’ si trasformerà in un cruento scontro di strada il cui esito sarà la fuga di Schiaccianoci e la salvezza di Clara. Dall’altra parte del muro la coppia di avventurosi scoprirà un nuovo mondo che ai loro occhi si illuminerà di stupore e magia.
Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra danze di mondo e personaggi bizzarri, un incanto che cancellerà per un attimo gli incubi grigi di una vita nell’ombra. La magia non durerà tuttavia per sempre e sul finale Clara tornerà ad osservare il muro della sua prigionia con la consapevolezza di un’impossibile liberazione: dall’altra parte continueranno a vivere gli invisibili, estranei al suo nuovo mondo come pezzi mancanti di un’umanità irrisolta.

Cosa rappresenta davvero la festività nella contemporaneità? Volpini l’ha voluta immaginare come una Pandora dei tempi moderni, sorpresa a scoperchiare un grande vaso. Sorpresa. Proprio così è l’effetto che il vetro, la plastica, il legno, la carta e il cartone – materiali molto preziosi recuperati e riutilizzati grazie al riciclo creativo – hanno dato vita nei costumi e nelle scenografie di questo originale Schiaccianoci del Balletto di Roma. Il passo verso una riflessione sul tema ecologico è breve, un contesto avvertito ormai come una vera e propria necessità di riscoperta del sé.

È tramite un processo giocoso e naturale che Schiaccianoci svela pezzi di tela, cartone, plastica e quant’altro disponibile alla fantasia, inventando nuovi mondi e dimensioni che strappano questi oggetti dal rischio di trasformarsi in un semplice “rifiuto”. Un’attenta analisi delle caratteristiche dei materiali, dimenticata la loro funzione iniziale, ha aiutato a dare agli oggetti una nuova vita, una nuova storia, sfruttandone potenzialità e caratteristiche specifiche, in una corroborante e creativa fase di studio e progettazione. Così una vecchia scatola di cartone dimenticata in soffitta si scompone in tante divertenti sagome da appendere a un albero di Natale fatto di bottiglie di plastica e una manciata di vecchi bottoni spaiati o di tappi colorati potrà rappresentare una fantasiosa alternativa a perline per bijoux.

Lo Schiaccianoci di Volpini è uno stimolo ecologico a riflettere anche sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”; se ci si arrende all’idea che questa entità sia unica e immutabile, infatti, si rischia di ‘ammalarsi’ di noia, insoddisfazione e apatia. Quest’opera fa pensare che in tutti noi si possa sempre nascondere una piacevole sorpresa e che è importante coltivare i sogni custoditi in fondo ai cassetti perché potrebbero rivelarsi meravigliosi progetti di vita nuova, troppo spesso offuscati dalla paura e dall’incapacità di affrontare una svolta decisiva: imparare a “riciclarsi” con la stessa gioia e facilità con cui da bambini giocavamo con un pezzo di carta.

Sulle note di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Massimiliano Volpini porta in scena una riflessione lucida e insieme poetica sul classico natalizio che tutti conosciamo e stimola lo spettatore a osservare la fiaba da più punti di vista. Pur nella conservazione del binomio realtà/sogno, questo Schiaccianoci scopre i risvolti terreni e umani di una società contemporanea multiforme attraverso una danza fresca e attuale, carica di emozioni positive, che senza mezzi termini ci fa capire come ogni persona (e ogni cosa) abbia una sua storia che può sempre essere modificata, cambiata, migliorata, anche in un momento storico difficile come questo.

sabato 16 dicembre 2017 | ore 21:00

Balletto di Roma

coreografia Massimiliano Volpini

musica Pëtr Il’ič Čajkovskij

scene e costumi Erika Carretta

light designer Emanuele De Maria

La durata dello spettacolo è di un'ora e trenta minuti con intervallo

ERA INCLUSO IN

DUSEdanza

BIGLIETTERIA

FINO AL 30 GIUGNO: dal lunedì al sabato dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
CHIUSURA: venerdì 2 giugno.