Misura per misura è commedia cupa e attuale, immersa nell’attrazione del male e nella fascinazione dell’ambiguo. In scena un mondo fuori di sesto, contagiato da un virus segreto che ammalia e ammorba la società e i rapporti. La carne è scoperta, i corpi nascosti ed esibiti con desiderio, come pazienti e modelle. In questo gioco macabro, ogni personaggio segue una sua storia, tra superficialità e ipocrisia. La macchinazione e il travestimento sono i semplici inganni del testo, per raccontare il Sacro e il Rozzo del teatro elisabettiano, che diventano quelli del mondo di oggi, continuamente confusi e sovrapposti ed in questo circolo vizioso, il tempo presente e il tempo passato, forse presenti nel tempo futuro, segnano in mondo immobile, destinato a perdersi e a salvarsi.
Duca
Il miglior riposo è il sonno, che tu spesso cerchi,
eppure temi stupidamente la morte, che altro non è.
Tu non hai giovinezza né vecchiaia ,
ma sei come un sonnellino dopo
pranzo che sogna entrambe.
Questo gioco teatrale fatto di scambi, di piccoli inganni e di una giustizia che alla fine viene plasmata secondo i desideri, diventa gioia di un lieto fine, in un luogo immaginario ma così reale e vicino, dove la forza dell’amore e della bellezza silenziosa forse trionferanno sulla schiavitù della paura e dell’istinto. Per ritornare a sognare, nonostante tutto.
Paolo Valerio