Quanto resta della notte

Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo

Lo spettacolo è suddiviso in otto capitoli poetici più una conclusione e prevede la proiezione di video curati dal fotografo e videomaker Mario Amura che accompagneranno le introduzioni in forma di monologo a ciascun capitolo. La musica di Populous inseguirà Vendola nei suoi discorsi e con i suoi video.

Capitolo 1. La notte. Dove si parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Dove si parla di Alan Kurdi, il bambino con la maglietta rossa simbolo di tutti i bimbi morti nel tentativo di migrare. Dove si parla di Sarajevo e di Hebron.
Capitolo 2. Il contagio. Dove si parla di noi al tempo del Covid, del distanziamento sociale, della virtualizzazione delle relazioni tra le persone.
Capitolo 3. La rimozione. Dove si parla della cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza.
Capitolo 4. Lo strappo. Dove si parla di lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato. Dove si parla di Genova del luglio del 2001 e della morte di Carlo Giuliani.
Capitolo 5. La sconfitta. Dove si parla della miseria della politica e della crisi delle parole della vita pubblica. Dove si parla di Ingrao e delle passioni che non muoiono.
Capitolo 6. La perdita. Dove si parla della morte, del peso delle assenze, della gioia del fare memoria.
Capitolo 7. Il ritorno. Dove si parla della patria di nascita, della casa, del paese, della famiglia, delle tombe più care, del tempo delle prime scoperte, della nostalgia.
Capitolo 8. L’amore. Dove si parla dell’amore, del figlio, della luce di un giorno nuovo, della fine dei sensi di colpa, dell’uscita dal ghetto, della nominazione di sé e dei propri sentimenti, del mettersi al mondo con il senso storico, politico, poetico del pride.

Uomo politico e giornalista, Nichi Vendola è nato a Bari nel 1958. Nel 1985 viene eletto nella segreteria nazionale della Figc, la federazione giovanile del Partito comunista italiano, nella Figc fu responsabile delle politiche ambientali e poi delle politiche culturali, della quale è divenuto vicepresidente per poi entrare nel Comitato centrale del PCI Nel 1990 viene eletto nel Comitato Centrale del PCI e fu tra gli oppositori della svolta della Bolognina che portò alla fine del PCI. Fin dagli inizi degli anni 80 è protagonista della vita del movimento gay. E in quegli anni lontani pubblica il suo primo libro di poesie.

Al termine dello spettacolo, firma copie nel foyer centrale del Teatro Duse.

martedì 29 novembre 2022 | ore 21

Daniele Basilio e Silvio Maselli per Fidelio, Corvino Produzioni

Nichi Vendola

di e con Nichi Vendola

video Mario Amura

supervisione musicale Populous

luci e organizzazione Stefano Limone

suoni Fabio Cinicola

assistente alla regia Elena Serra

si ringrazia Valter Malosti per l’amichevole collaborazione

La durata dello spettacolo è di 1 ora e 30 minuti senza intervallo

InteroRidottoMini
platea29 euro26,50 euro23,50 euro
prima galleria e palchi25 euro23 euro20,50 euro
prima galleria e palchi con visibilità ridotta21 euro19 euro18 euro
seconda galleria21 euro19 euro18 euro
BIGLIETTERIA

Dal lunedì al sabato dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
Per informazioni è sempre attiva la mail biglietteria@teatroduse.it.