Tutta casa, letto e chiesa è uno spettacolo sulla condizione femminile, in particolare sulla sottomissione sessuale della donna. Si tratta di monologhi scritti da Dario Fo e Franca Rame e interpretati da quest’ultima a partire dal primo debutto avvenuto nel 1977 a Milano, alla mitica Palazzina Liberty occupata e semisepolta dalla neve, in appoggio alle lotte del movimento femminista. I contenuti, nel corso degli anni, sono stati modificati e arricchiti con continui riferimenti agli eventi politici e di attualità fino al 1985. Il testo è tuttora allestito in oltre trenta nazioni: la condizione della donna, purtroppo, è simile ovunque.
Il protagonista assoluto di questo spettacolo sulla donna è l’uomo. Meglio, il suo sesso sempre presente, enorme, che incombe e che schiaccia le donne. Nel primo dei tre monologhi satirici, Una donna sola, troviamo una casalinga che, pur avendo tutto all’interno della sua famiglia, è priva della cosa più importante: il rispetto. Abbiamo tutte la stessa storia è la rappresentazione di un rapporto sessuale tra un uomo e una donna dove ancora una volta emerge la subalternità femminile. Terzo è Il risveglio, la storia di un’operaia sfruttata tre volte: in casa come donna tuttofare, in fabbrica e a letto. L’epilogo è affidato ad una Alice nel paese senza meraviglie.
Valentina Lodovini reinterpreta queste figure di donne scolpite a tutto tondo in appassionanti monologhi dove si ride, e molto, ma alla fine resta addosso una grande amarezza.