La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo Tennessee Williams si facesse l’idea di un dramma che svelava il lato oscuro del sogno americano.
Il dramma, vincitore del Premio Pulitzer nel 1947, mette per la prima volta l’America allo specchio su temi quali omosessualità, sesso, disagio mentale e ipocrisia sociale. Ambientato nella New Orleans degli anni Quaranta, lo spettacolo narra la storia di Blanche DuBois, interpretata da Mariangela D’Abbraccio, che in seguito al pignoramento della casa di famiglia, lascia la città di Laurel e si trasferisce nel piccolo appartamento della sorella Stella, sposata con un uomo rozzo e volgare di origine polacca, Stanley Kowalsky, interpretato da Daniele Pecci.
Blanche ha un passato turbolento, è alcolizzata, vedova di un marito omosessuale, e cercherà, fallendo, di ricostruire un rapporto salvifico con Mitch, amico di Stanley, che inizialmente sembra comprendere i tormenti della donna e le promette di prendersi cura di lei. Ma il violento conflitto che si innesca fra lei e Stanley, la porterà a rimanere di nuovo sola e la condurrà alla pazzia, già latente in lei. Una trama ancora attuale, che il film con Vivien Leigh e Marlon Brando ha reso eterna.
La regia dello spettacolo è affidata ad un grande maestro di fama internazionale: Pier Luigi Pizzi, fondatore con Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della Compagnia dei giovani.