Uno spettacolo in cui le parole e i suoni prendono forma di racconto di una voce: una composizione sintattica di parole e suoni, di note e sillabe, di versi e brani, in cui la musica e la narrazione concorrono alla definizione del pensiero.
Un unico testo narrativo, per interpretazioni sempre diverse affidate al racconto di Enrico Lo Verso, che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo “senza tempo”.
Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare in fondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa.
Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, necessario.