Agosto, capo d’inverno… Col declinare del sole le giornate si accorciano e le ombre si fanno più lunghe. Si proiettano nell’Inverno incombente… Ombre del focolare, ombre di spettri e di fantasmi personali… Ombre da trovare nelle tasche dei giacconi e nelle scarpe sfondate dal cammino. Le ombre si allungano d’inverno, si fanno filiformi e nebbiose, lattee, femminili… Si allungano alla luce del fuoco di un bidone o di una candela, sempre ci parlano di noi, della nostra parte nascosta e più intima.
“Ombre nell’Inverno” sarà il congedo in teatro della stagione della Cupa e dell’Ombra, nella strettoia del finale di anno, il collo di clessidra di tutti i conti in sospeso. La stagione dell’avvento e delle epifanie. Il nostro ultimo giro di danza, prima del dissolvimento nel nuovo tempo.
Un nuovo suggestivo spettacolo ambientato tra ombre, nebbie e riflessi, ma con una struttura libera nel repertorio e nella narrazione. Non sarà il concerto di un disco solo, ma abbraccerà l’intera opera di Vinicio Capossela seguendo il filo conduttore dello spettro che si ripresenta nell’inverno: dai brani umbratili e misteriosi dell’album “Canzoni della Cupa”, alle ballate e alle rese dei conti sparse in tutta la sua produzione.
“La fine d’anno è la strettoia in cui passano tutti i fantasmi, gli spettri e le ombre generate dal fuoco del racconto. Le ombre ataviche delle ritualità dell’inverno si confondono con quelle personali. È la stagione delle fiabe, ma anche quella delle grandi solitudini, del gelo e dei fiammiferi.”
Vinicio Capossela